Sono ritornato a Zante dopo venticinque anni dal mio primo viaggio. Il Poeta non vi tornò più e sempre visse con nostalgia questo distacco dall’isola, a cui dedicò la poesia A Zacinto.
Sono ritornato con la mia famiglia, per incontrare e rivedere un’altra famiglia conosciuta all’epoca del primo viaggio e scoprire che l’affetto e l’amicizia, nonostante gli anni sono rimasti immutati ma questo, tra i due popoli è normale (…una faccia una razza) e trovare i loro piccoli figli oggi diventati uomini e donne.
Ritorno è la scoperta di una nuova Zante, lontana dal turismo spicciolo delle sue pur magnifiche spiagge, è la visione con occhi nuovi del fotografo curioso, aiutato dagli occhi di chi conosce la propria terra, e come Virgilio con Dante, ne accompagna i passi.
Ho chiesto ad Athina Sarantidi, la bambina diventata donna, piena di cultura e sensibilità, di collaborare a questo volume con le sue poesie, per gettare un ponte tra la poesia del Foscolo e quella di Dyonisos Solomos, grande poeta greco nato anche lui in questa isola.
Il mio ritorno a Zante è durato come quello di Ulisse per la vicina isola di Itaca e senz’altro avrà conosciuto questi mari del colore del turchese, e la forma dei suoi monti dove innumerevoli piante di ulivo donano un prezioso olio.
Il ritorno, come destino comune degli uomini di questi luoghi, attesi da donne pazienti ma sicure e forti nel loro amore.
Emilio Ingenito
Il luogo come recinto senza tempo.
Oppure il ritorno come riferimento ideale.
Questo libro è una raccolta di riferimenti, espressi attraverso parole e immagini. Sono riferimenti a luoghi che innescano la visualizzazione di ricordi di suoni, sensazioni, impressioni. In effetti, è il punto in cui si incrociano due percorsi di vita diversi.
Partendo da punti di partenza diversi, gli autori del libro si ritrovano nel luogo che è stato la causa scatenante di una lunga passeggiata di mezzogiorno in luoghi che hanno acquisito un significato particolare per loro o che comunque sono stati importanti per l’isola. Così, per loro, Zante si trasforma in una geografia ideale, atemporale e utopica: il cimitero ebraico, Psiloma, la collina di Stranis, San Giorgio della Società degli Amici, ma anche angoli della città, giardini e case, ognuno con la sua storia particolare.
Senza volerlo, scoprono lungo il cammino che un luogo può essere definito e non definito, che la sua geografia può perdere i suoi confini quando passa nel regno della memoria. Quando inizia la seducente e costante ricerca di un ritorno all’ideale, all’assoluto, all’universale. E lì incontrano il Poeta, che piano piano diventa la causa scatenante dell’inizio di tutto.
I suoi primi quattordici anni di Niccolò – che non è ancora diventato Ugo – Foscolo vive a Zante, che lascia quando la sua famiglia, dopo la morte prematura del padre, si stabilisce a Venezia.
Il suo desiderio di tornare a casa, come considerava l’isola, è descritto nel noto sonetto composto nel 1803 e intitolato “A Zacinto”.
Ed è proprio questa nostalgia l’occasione per una riflessione, una passeggiata tra il passato, la storia, le reminiscenze personali e, infine, la parola semplice e umana.
Spiro Capari-Planitero
Esposizioni
2023 – Torino, Libreria Binaria Centro Commensale
2023 – Zakinthos (Grecia), Storica Biblioteca Civica
2023 – Chieri (TO), Libreria Mondadori
2023 – Moncalieri (TO), Fotoclub “Oreste Perini” Famija Moncalereisa