Bronislaw Malinowsky cento anni fa osservava le tribù con l’occhio attento dell’antropologo che studiava culture
sconosciute in capo al mondo. Per farlo inaugurò un metodo alquanto semplice ed efficace, la cosiddetta “osservazione
partecipante”, che consentiva allo studioso di cogliere nessi, regole, storie e sociologia di quelle speciali e antichissime
civiltà immergendosi nei villaggi e vivendo vari giorni coi protagonisti delle sue ricerche. Già, perché osservare non è
come guardare, è qualcosa di più: è vedere se nei volti delle persone scorre il senso di un passaggio, è capire se nei loro
gesti traspare un “non so ché” che la dice lunga su chi sono e su cosa fanno, è scoprire i segreti e le qualità di una piccola
grande comunità. Ecco, Emilio Ingenito è il Malinowsky di Sestino. Da anni scruta le nostre piazze, i nostri cantoni,
le persone e le loro storie, immortalando con scatti colorati, come in questo volume fotografico, la nostra cultura…..
……Dietro i volti dei personaggi ritratti da Ingenito, dunque, c’è un paese, Sestino. Luogo dalle radici profonde che
mostra ai turisti di passaggio quattromila anni di storia in pochi passi: dai popoli pastori eneolitici che stazionavano sul
Sasso di Simone, alla Sestino romana, dalla Pieve di San Pancrazio al centro medievale di Monterone. Un paese che la
marginalità geografica, amministrativa ed economica, destina in una perifericità strategica che si traduce inevitabilmente
in calo demografico, in rarefazione dei servizi, in battaglia quotidiana per la “sopravvivenza” tra costi e “scivolamenti” verso il fondovalle……
……..Le immagini di Ingenito, dunque, descrivono i volti dei residenti “resistenti” che proprio perché resistenti in area
geografica in sofferenza di sviluppo mantengono alto il valore di una comunità, ricca di storia e pronta a innovare e
rilanciare lo “star bene” in montagna, nonostante tutto. Un’idea, il libro fotografico dei personaggi di Sestino, che coglie
nel segno sia per l’originalità che per la ricerca dello scatto artistico, sperando che dopo questo primo esperimento
socio-fotografico possa essercene un secondo.
(Marco Renzi, dalla presentazione del volume Volti & Storie di Sestino)