Le rotonde autostradali costituiscono un fenomeno molto recente nel paesaggio autostradale italiano ed europeo.
Nate con lo scopo di eliminare alcuni incroci pericolosi ad alta percorribilità, facilitare il flusso dei veicoli e al tempo
stesso il loro rallentamento, stanno diventando sempre più un elemento caratteristico del “nuovo paesaggio” sono i
cosiddetti non-luoghi, spazi privi di storia, dove gli individui non si relazionano.
Dove esisteva un incrocio, cantieri allestiti in poco tempo, ne stravolgono la storia, come il ricordo di avvenimenti che
forse un giorno sono accaduti su quella strada.
Una strada senza fine, dove si entra e si potrebbe girare all’infinito, senza che nessuno ci possa obbligare ad uscire.
Il girotondo dell’automobilista.
Quando non sono che semplici spazi circolari, coperti di piante e fiori, diventano dei veri e propri spazi espositivi all’aria
aperta, dove si alternano grandiose opere d’arte contemporanea, piccoli musei della cultura e storia locale, ma a volte allestite
con un gusto vagamente kitsch.
Questo progetto fotografico, oltre a cogliere un aspetto del nuovo paesaggio, cerca di essere un momento di riflessione e di una
visione più attenta, per molti automobilisti che invece frettolosi e distratti, guidano senza più vivere la strada, come noi tutti.