Gli alberi sono l’estremo sforzo della terra per parlare al cielo (Tagore)
Gli antichi amavano molto gli alberi. I Greci adoravano il dio Pan, nume dei boschi; i Romani il dio Silvano, simile, nell’aspetto, al dio dei Greci. Tutti i popoli germanici ritenevano sacri gli alberi e compivano i loro sacrifici e i riti religiosi nelle foreste, presso una quercia.
Qual è il rapporto che lega l’uomo all’albero? In città, foresta di cemento, viene percepito a causa della sua scarsità come necessario per ossigenare l’aria e fondamentale per la creazione di un bel paesaggio. In altre realtà, dove a scarseggiare sono il cibo e l’acqua non se ne sente la mancanza.
Il legno, materia con cui sono fatti gli alberi, non muore mai davvero. Quando era pianta si tempra durante lunghi anni, in lotta con le intemperie, il freddo e i lunghi inverni o sotto un sole sferzante. Tagliato si secca, si contorce, si scheggia, si trasforma e si confonde con l’ambiente.
Un albero è tutto un vario, singolare, molteplice mondo. Solitario, immobile, gigantesco, sul ciglio di un’aspra strada di campagna, a volte sembra un essere dormiente che allarga sul terreno la sua ombra fresca e ferma. Si passa, di solito, vicino ad un albero, lo si sfiora, ci si appoggia a lui, si gode della sua ombra, quasi sempre senza pensare che vive come noi.
Un albero perduto dentro un campo, filari, sottoboschi, incroci di tronchi, grovigli di rami, composizioni geometriche naturali, presenze importanti o anche solo ombre; queste fotografie evocano situazioni differenti e suscitano emozioni diverse.
Ogni immagine descrive una realtà soggettiva, che ognuno può interpretare secondo i propri codici e la sua sensibilità: questo è uno degli aspetti equivoci e incantatori della fotografia. La diversità degli sguardi è contemporaneamente pluralità e ambiguità e i livelli di lettura per queste immagini sono molto diversificati.
A volte un albero vale di più in quanto ombra, diventa negativo di se stesso, fotografia vivente.
E allora, cosa c’è di più bello, utile, forte in natura se non un albero?
2011 – Torino – Castello del Valentino
2004 – Calendario – Cartabianca
2013 – ALBERI Architetture viventi – Edizioni BAM
Valerio Bianco
Franco Bussolino
Emilio Ingenito
Giorgio Veronesi
Pier Paolo Viola